L’export alimentare Made in Italy sta avendo nell’ultimo decennio un trend in costante aumento esponenziale, questo incentivato anche dalla situazione economica nazionale.
Esportare un bene significa semplicemente commercializzarlo al di fuori dei confini nazionali, di per sè una cosa semplice sulla carta, basta soddisfare questi requisiti: scegliere la nazione, etichettare i prodotti in lingua, soddisfare i requisiti igenico sanitari, capire la fascia di prezzo e trovare un rivenditore. Appunto… semplici sulla carta!
I problemi che molte aziende trovano nell’esportare un prodotto alimentare dall’Italia sono: trovare la nazione, capire la fascia di prezzo e trovare un rivenditore (o distributore/grossista).
Sappiamo tutti che nel Belpaese la maggioranza delle imprese sono medie, piccole o piccolissime, quindi questo comporterebbe un grosso o grossissimo investimento in tempo e denaro per reperire queste informazioni e contatti utili per esportare i propri prodotti.
Avere all’interno un figura di export manager in un’azienda è un grosso investimento, soprattutto per una PMI. L’export manager è una figura essenziale perchè tramite l’esperienza e le proprie capacità riesce a impostare un piano di esportazione prodotti mirato in base alle richieste aziendali.
Per ovviare questo “problema” di costi è stata creata una figura denominata Temporary Export Manager, più semplicemente TEM. Questa è una figura di export manager che per un determinato periodo di tempo aiuta l’azienda a impostare un piano d’attacco per la vendita dei propri prodotti all’estero, sfruttando l’esperienza che ha maturato negli anni.
Questi TEM possono essere forniti solo da società accreditate dal MISE (Ministero Sviluppo Economico), una di queste è Seles (www.seles.biz), che grazie a questo accredito può fornire ai propri clienti interessati all’export uno specifico servizio per l’internazionalizzazione.
Un esempio di lavoro svolto da Seles nell’ambito alimentare è quello di un’azienda Emiliana che produce Aceto Balsamico di Modena IGP che ha voluto provare a esportare negli USA, uno dei mercati più redditizi assieme a Cina, Brasile, Russia e India.
Seles ha fornito all’azienda un Temporary Export Manager già esperto nel settore agroalimentare e con un’alta conoscenza del mercato Nord America, quindi conoscitore degli standard della Food & Drug Administration, di eventuali dazi doganali e di tutta la burocrazia della Dogana. Il primo step di lavorazione è quello di studiare il mercato USA, capirne le abitudini e valutare le fasce di prezzo per capire dove posizionarsi. In secondo luogo avere tutte le informazioni sui requisiti e standard della F&DA. Terza cosa la documentazione per far entrare nel territorio i prodotti. Quarto punto, non meno importante, valutare eventuali grossisti, rivenditori e importatori, per riuscire a penetrare il mercato nel miglior modo possibile.
Il Temporary Export Manager fornito da Seles ha guidato l’azienda nelle scelte migliori, tenendo conto sempre che l’ultima parola spetta sempre al titolare d’azienda, volando anche negli USA presso la sede locale di Seles a Miami, per incontrare i dealer per conoscerli, capire le potenzialità di ognuno e valutarli.Il risultato è stato molto soddisfacente, infatti questo piccolo produttore di Aceto Balsamico della provincia di Modena è partito alla “conquista degli USA” a dicembre 2015 da 5 città New york, Miami, Los Angeles, Chicago e Washington, con l’idea nell’arco dell’anno di vendere il proprio aceto in altre 10 città.
Il lavoro del TEM di Seles nell’azienda Modenese ha la durata di 12 mesi nei quali periodicamente vi saranno incontri tra le parti per valutare la strada intrapresa e capire eventuali incrementi, migliorie ed evoluzioni.